Vaccino Covid-19 – terza puntata – Lombardia non dà i dati

Continua la mia ricerca di dati “certi” sulla futura disponibilità e organizzazione del più grande piano di vaccinazione italiano contro il Covid-19

Cosa è emerso di nuovo:

  • il vaccino arriverà a piccoli scaglioni
  • i primi tre mesi: gennaio/marzo, in Italia,  saranno interamente dedicati solo alla vaccinazione dei soggetti più a rischio intesi come: medici, infermieri, personale e addetti alle case di cura, circa 1 milione e mezzo di persone.
  • da quanto sopra, si deduce che gli anziani (non nelle case di cura) e i soggetti più a rischio della popolazione saranno vaccinati, se va bene, se arriveranno le siringhe, se non ci saranno lock down nei frigoriferi a -75°,  ufficialmente si parla di estate per la vaccinazione degli anziani …
  • la fornitura del vaccino per le regioni italiane che hanno personale interessato alle prime vaccinazioni (medici, infermieri, personale e addetti alle case di cura) ad altissima adesione (individui che accettano la vaccinazione) potrebbe non essere sufficiente (si spera che gli manderanno, velocemente !!!,  quelli che avanzano dalle regioni che hanno molti individui che rifiutano il vaccino)
  • i numeri degli individui che accettano la vaccinazione e fanno parte del primo scaglione, sono indispensabili per organizzare la prima ondata di vaccini a medici, infermieri e personale case per anziani- alcune regioni hanno già comunicato al super- commissario Arcuri, il numero dei pazienti disponibili a vaccinarsi nella prima fase – altre regioni lo faranno nei prossimi giorni, scadenza: 22 dicembre – La Lombardia non dà i dati: ha deciso che non trasmetterà nessun dato prima dell’approvazione del vaccino (vuol dare la possibilità di leggere il “bugiardino” del farmaco approvato; ma se il vaccino è stato approvato, vuol dire che gli esperti hanno letto ben oltre il “buguardino”; ovvero hanno fatto verifiche scientifiche che è difficile conoscere a fondo anche tra altri esperti)… il che equivale solo a mettere un ostacolo all’organizzazione generale (già di solito problematica; l’esperienza e la buona memoria insegnano)
  • si sa già che alcuni soggetti, pur appartenendo alle categorie a maggior rischio, non si faranno vaccinare; per loro discutibili convinzioni – una complicazione in più per la macchina organizzativa.

Le altre due puntate qui sotto:

Vaccino Covid altri problemi organizzativi

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