I titoli dei giornali del mondo – odio importante per proseguire le guerre

La libertà e la vera democrazia sono beni irrinunciabili, ma una guerra nucleare sarebbe un male ben più grande e questo, chi è serio, non può dimenticarlo.

Dall’inizio della guerra si è parlato di trattative e pace, senza mai arrivare nemmeno ad un breve tentativo di armistizio.

In contemporanea la narrazione delle crudeltà reciproche – vale per tutti:  USA / Europa / RUSSIA  – è andata via via crescendo, creando nelle popolazioni l’aumento di odio, aggressività e convinzioni granitiche che ciascuno è dalla parte giusta e l’altro è il nemico per eccellenza.

Se guardiamo la storia, è l’approccio che hanno sempre avuto i vari governi per portare le popolazioni, che non vogliono mandare i figli a morire, ad un livello tale di rancori e odio da essere pronti a sacrificarsi per un ideale; più o meno vero e valido.

L’escalation degli armamenti, ci dimostra che chiunque abbia voluto questa guerra non intende farla finire in fretta.

E’ evidente che l’Europa è la parte in causa che sta rischiando di più, perché sta distruggendo la sua economia e il benessere dei suoi cittadini.

Chi non ha nulla da perdere, o perlomeno questo è quanto appare al momento (salvo arrivasse una guerra mondiale), sono gli Stati Uniti che si sentono ben difesi dall’Oceano Atlantico e dal Pacifico.

La Russia rischia il suo equilibrio politico/economico, Putin sta rischiando il suo potere e la forse sua testa, i russi stanno perdendo i loro figli in guerra.

Gli ucraini continuano a pretendere altre armi più pesanti e a lungo raggio; incuranti della possibilità di ampliamento della guerra. Perché più sono le armi, più sono i fronti, meno di parla di  armistizio o pace, più sono i rischi  di ingrandire i territori coinvolti e la nazionalità dei soldati da mandare a morire  sul fronte.

New York Times : ” Non permettere a Putin di trasformare l’Ucraina in Aleppo ” …

El Pais  : ” Putin punta sulla fame ” …

Chi accenna alla necessità di, almeno, un armistizio è accusato di stare dalla parte del nemico.

Quanto sopra, vuol dire volere la guerra e abituare i popoli al concetto di doversi sacrificare per un bene superiore, contro il crudele nemico (chiunque esso sia).

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COPERTINA : ” Donne storia e morte ” 2008 – Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.

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