ISIS – 230 mila soldati in 70 Paesi
questa è la stima uffciale
Li abbiamo attaccati e li attacchiamo con guerre e droni – il risultato non è incoraggiante
I quaedisti cominciarono a colpire dal 1993
Dalla guerra in Iraq – dopo il fatidico 11 settembre – sono cresciuti ed hanno raggiunto il numero di 230 mila militanti nel mondo
Il pericolo di una più silenziosa e pericolosa resistenza del califfato
Gli USA hanno attaccato l’Iraq e continuano in vari modi, la Russia è molto impegnata nella guerra contro l’Isis (che teme perché teme la loro presenza nei suoi confini e nelle vicinanze), la Cina si è accodata. Molte sono le nazioni democratiche coinvolte.
Ma uno studio del centro Csis di Washington, ha fornito i dati, di cui sopra, molto poco incoraggianti sulla guerra contro l’Isis; 230 mila militanti presenti in 70 Pesi.
Sono 17 lunghi anni che combattiamo l’Isis e i risultati dimostrano un fallimento; nel frattempo sono cresciuti in numero di persone fisiche e territori nei quali sono presenti.
La loro è una strategia di guerriglia a lungo termine; vincente, anche se si misurano con le più importanti potenze mondiali (ricordiamo cosa successe nel Vietnam).
L’Isis e le sue varie denominazioni che si rifanno, comunque, ad una guerra di estremisimo religioso, si sono alalrgate a macchia d’olio.
Sono presenti anche vicino all’Italia in Libia e non stiamo facendo abbastanza; visti i risultati.
Anche le regole della nostra democrazia, delle quali giustamente andiamo orgogliosi, purtroppo aiutano indirettamente le loro strategie. Loro agiscono decisi sino alla morte, noi abbiamo un sistema che portegge e da diritti a tutti; indipendentemente dalle colpe e non prevediamo la pena di morte nememno per chi organizza attentati contro la popolazione inerme.
La loro strategia è ben differenziata e quindi efficace; dal lupo solitario, che attacca con coltello o camion contro la popolazione, alla guerriglia e propaganda continue, sino ad una ben organizzata e ” protettiva ” società tra i loro discepoli.
Hanno invaso anche internet, per trovare discepoli in tutto il mondo.
La debolezza morale, la disperazione e la povertà sono certamente ottime fonti di indottrinamento. E, purtroppo, queste situazioni si stanno allargando nel mondo tra le popolazioni più deboli e povere.
Con tante sigle diverse, sono presenti e/o si sono diffusi, nelle zone più martoriate del mondo, come la Siria, l’Africa del centro-nord, l’Iraq, l’Afghanistan; dove la situazione è sempre meno sotto controllo e si sono uniti con i talebani (30/45.000 estremisiti Isis).
Rimane invariato il problema degli estremisti che riescono a tornare nel mondo democratico occidentale; tutti potenziali terroristi.
Dobbiamo dare atto all’ampia, e molto soddisfacente, attività dei vari servizi segreti che hanno impedito un numero incalcolabile di attentati; nei nostri territori pacifici.
Comunque, l’attività dell’Isis, è un argomento che non possiamo permetetrci di ignorare o, tanto meno, dimenticare.