Il silenzio assordante degli intellettuali e il boato rumoroso degli altri

ABBIAMO PERSO OGNI CAPACITA’ DI SPIRITO CRITICO

SIAMO SOLO UNA CIVILTA’ DEGLI SPECCHI ???

Ignorato il piano letterario, storico e politico, oggi si mostra solo un piano egocentrico, autoreferenziale, effimero …

Solo chi si fa vedere e parla piu’ degli altri vince …

Perché oggi si considera molto chi appare di più sui social e in televisione ?

Il ” Bel ” Paese dimostra un arretramento preoccupante

Le classifiche delle vendite di libri, per esempio, riflettono la visibilità mediatica degli autori …

 

Se non vai ad un talk show non vendi un libro e non sei nessuno, ma se li frequenti vendi qualunque genere di libro … e tutti ti ascoltano …

Siamo pieni di festival, saloni, rassegne, conferenze, talk show … ma quelli che parlano, vincono, fanno la giuria … sono sempre quei pochi che sanno mettersi in vista e raccontano di se stessi … il proprio mondo, le proprie aspirazioni o dolori o soddisfazioni, i propri libri e il proprio privato  … noi vorremmo sentire altro; collegamenti storici, approfondimenti che non siano chiaramente di parte …

CHI GRIDA DI PIU’ LA VACCA E’ SUA … così dicevano i nostri vecchi che apprezzavano la modestia e le capacità sostanziali … non le facciate … (vacca sta per mucca).

25 nni fa Umberto Eco scriveva (bustina di Minerva):

“Il dovere degli intellettuali è richiedere ( e magari contribuire a formare) una classe politica di ricambio, non di fare il fiore all’occhiello, solo perché è rimasta un’asola vuota”.

Nota: qui formare una classe politica è inteso, soprattutto, come preparare persone a un lavoro culturale di alta qualità.

Conclusione finale: è ovvio che ci siano, sempre meno, debite eccezioni.

 

 

 

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