Leggere e pensare sui saggi antichi – Lucrezio e la degenerazione nel progresso

Noi pensiamo che non si debba mai smettere di sperare, ma senza abbandonare uno spirito critico e la voglia di capire … sempre !

Dall’antica Grecia un monito per il nostro futuro ?

Il romano Lucrezio tradusse in latino il pensiero del filosofo greco Epicuro

Da notare che il pensiero di Epicuro, detto epicureismo, fu sempre ostacolato da parte dei ceti benestanti della società romana; essendo stato  accusato di attaccare il potere costituito.

Successivamente, le idee di Epicuro prenderanno piede nella società romana più povera ed anche, in piccola parte, tra le classi più elevate.

Degenerazione nel progresso

Lucrezio nel De rerum Natura, parla di degenerazione nel progresso; individuando nel progresso, alimentato dalle invenzioni umane, una conseguente degenerazione ... speriamo tutti che sia un madornale errore ! Ma potrebbe essere un grave errore anche evitare di ragionarci sopra.

Lucrezio lo spiega sottolineando come il maggiore lusso, e comodità nella vita, richiedendo più strumenti tecnologici e sociali per produrli, difenderli e controllarli, provocherranno una sempre maggiore complessità della gestione e più conflitti sociali.

Con il De rerum Natura, Lucrezio vuole tradurre in latino il pensiero del filosofo Epicuro ( 342 -270 a.C.).

Non sarebbe male rileggere questo testo che parla anche, nel 5° capitolo per esempio, della storia dell’umanità; dall’età della pietra, alla scoperta del linguaggio e del fuoco, per arrivare alla nascita delle società.

Ovviamente non dobbiamo limitarci a leggere le parole di  Lucrezio, adeguate alla sua epoca, ma capirne i numerosi concetti che sono ben adatti anche alle scoperte scientifiche più attuali.

La logica mentale di alcuni uomini particolarmente dotati si è dimsotrata validissima anche nel futuro; esempio Leonardo da Vinci.

Ecco di cosa scrive Lucrezio, senza nessuna conoscenza scientifica dei nostri tempi: ” mai nessuna cosa nasce dal nulla per virtù divina” e nulla si riduce al nulla, solo si trasforma.

” Materia e vuoto costituiscono dunque la natura “; ed a noi vengono alla mente gli studi attuali sui buchi neri.

Lucrezio parla anche di un universo infinito che crea infiniti mondi; quello che ci insegna la moderna astronomia.

Nel libro si parla di “metereologia”:  nuvole,  piogge,  arcobaleni,  tuoni, fulmini, lampi, attribuiti dall’umanità ignorante e superstiziosa alle divinità.

Il sacrificio di Ifigenia, immolata dal padre Agamennone in Aulide, sarebbe la dimostrazione di come gli uomini, in nome della religione (noi aggiungiamo politica), abbiano compiuto i gesti più malvagi.

Noi pensiamo che non si debba mai smettere di sperare, ma senza abbandonare uno spirito critico e la voglia di capire … sempre !

 

 

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