Mamme anti – PFAS – difendono l’acqua di figli e nipoti

Nel 2013 il CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, conoscendo la pericolosità del PFAS, si è messo a caccia di PFAS nei grandi fiumi italiani.

Furono trovate grandi concentrazioni nel: Po, Arno e Tevere.

Successivamente, nell’acqua di rubinetto di Albaredo d’Adige, il CNR per una segnalazione, ha scoperto una contaminazione di venti e a volte anche cinquanta volte superiori alla media.

Molecole di PFAS sono state trovate anche nelle uova di pinguino …

Cosa sono i Pfas ?

Cosa causano i PFAS ?

Le malattie scoperte con uno screening nelle zone inquinate da PHAS;
un aumento abnorme di:

— cardiopatie ischemiche, malattie cerebro vascolari, diabete mellito e Alzheimer …

I PFAS sono molecole sintetiche usate normalmente per produrre: pelli, tessuti impermeabili e sportivi, pentole antiaderenti, schiume antincendio e altro.

Sono ultra-resistenti all’acqua, al fuoco e ai grassi. Ovviamente, la loro resistenza perdura anche dove diventano inquinanti pericolosi.

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Una sola azienda di 120 dipendenti, ha contaminato l’acqua e il sangue di decine di migliaia di persone

LE MAMME ANTI PFAS

Grazie al loro determinato intervento, il Ministro per l’Ambiente sta stabilendo, FINALMENTE !!  i limiti nazionali oltre i quali non è possibile andare. Con conseguenti penalità e interventi per bloccare le aziende che inquinano mortalmente le falde acquifere, e depurare le acque inquinate!

L’acqua del rubinetto rischiava di avvelenare figli e nipoti.

Le mamme sono intervenute con il movimento Mamme no PFAS.

E’ successo a Lonigo ( Vicenza ); ora l’azienda che inquinava è chiusa.

I carabinieri del nucleo operativo ecologico, hanno consegnato in procura una relazione che fa risalire al 2005 la consapevolezza di questo inquinamento.

Il 6 settembre 2017, le mamme NO PFAS ottengono un incontro con il governatore del Veneto Zaia.

Le mamme si sono presentate con le analisi del sangue dei loro figli e hanno dimostrato la gravità della situazione.

Dopo meno di un mese, la regione Veneto ha imposto i limiti più restrittivi di tutta Europa per quanto riguarda la concentrazione di PFAS nelle acque.

Con speciali filtri di carboni attivi si possono intercettare le molecole di PFAS e trattare le acque inquinate. La Regione Veneto, ora, spende 2 milioni l’anno per questa depurazione delle acque.

Grazie alle MAMME NO PFAS !

 

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