I media non ne parlano – Regione del Tigray – Etiopia e il Premio Nobel

SE SIAMO DISINFORMATI E IMPREPARATI SAREMO PIU’ VULNERABILI

Se ci arriveranno sempre più migranti, se tra loro ci saranno terroristi o portatori di malattie/ violenze, se il Mediterraneo è sempre meno sicuro;

  • non possiamo ficcare la testa sotto la sabbia, perché tutto questo, domani, ci potrebbe toccare da molto vicino … e trovandoci impreparati, ne saremo sconfitti come è accaduto, almeno per ora, con il virus del Covid.

A proposito di terroristi, sconfitti in Iraq, ma che avanzano in molte parti del mondo, a proposito dei neonati territori dello ” stato islamico ” creati da Boko Haram e suoi affiliati in centro Africa (ma con diramazioni ovunque), a proposito di cosa accade in Mozambico … e cosa potrebbe accadere in Afghanistan …

L’ Occidente, ignorante (nel senso che non conosce o conosce poco), regala il  Nobel per la pace – 2019 – al premier etiope Abiy Ahmed Alì

Abiy Ahmed Alì, aveva fatto cessare il conflitto Etiopia Eritrea, favorito l’istruzione femminile,  promesso libere elezioni e democrazia. Voleva fare del Corno d’Africa ” Un tesoro di pace e progresso “. E poi, meno di un anno dopo, Abiy Ahmed Alì si allea con gli ex-nemici eritrei e, con altri compari, mette a ferro e fuoco il Tigray; alla faccia della pace e del Premio Nobel.

Ma ecco cosa è successo e sta forse ancora succedendo in Etiopia – regione del Tigray:

bombardamenti, esecuzioni di civili a freddo, cadaveri gettati nei dirupi, chiese assalite, bambini feriti a migliaia, donne violentate, esodo dei sopravvissuti (quasi un milione nella polvere che marciano .. ) …

Il Tigray è la regione più settentrionale dell’Etiopia  che confina con l’Eritrea e il Sudan.

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