5 maggio – Napoleone fu vera gloria ?

A 200 anni dalla morte

” fu vera gloria ? “

 

Napoleone morì duecento anni fa, il 5 maggio 1821 a Sant’Elena, piccola isola nell’Atlantico dove fu confinato dagli inglesi.

 ”Ei fù”, così inizia l’ode che scrisse allora Alessandro Manzoni sull’uomo che fu:

”due volte nella polvere, due volte sull’altar”

e si pose anche lo storico interrogativo

”Fu vera gloria? ”.

Ognuno darà poi le sue riposte.

Noi ci atteniamo ai fatti:

  • Napoleone fu grande sostenitore dei valori dei Lumi e della Repubblica, considerato dai più padre dell’identità della Francia moderna
  • Napoleone fu molto influenzato dallo studio della storia romana
  • la Rivoluzione Francese aveva posto la Repubblica Romana come esempio di libertà contro al tirannia di Cesare (ognuno ha opinioni personali a questo riguardo).

Napoleone può essere considerato come la terza generazione di chi si fa incoronare imperatore, dopo i romani e dopo Carlo Magno (con le differenze storiche dei vari casi).

Moltissime informazioni gratuite al link:  www.napoleone21.eu ; dalle letture in diretta della ”Maratona 5 maggio” a partire dall’ora della morte, le 17,49, su Facebook e YouTube, ma anche la mostra di oggetti, cimeli, documenti della Fondation Napoleon di Parig

Stendhal scriveva in “Vita di Napoleone”, mentre Bonaparte era ancora vivo, di un “talento straordinario”, ma anche di “pericolosa ambizione”, mentre lo ammirava per la sua capacità di sopportare le avversità con fermezza,

Napoleone fu:

  • un politico che cercò la legittimazione popolare e la convivenza delle diverse parti sociali,
  • ebbe l’idea di modernizzare l’Europa
  • fu il fondatore di una dinastia imperiale,
  • ma anche legalizzò  la tratta degli schiavi,
  • depredò le terre conquistate di grandi tesori d’arte per arricchire una Francia che aveva le “casse vuote”
  • fu spregiudicato uomo d’armi e portò alla morte milioni di giovani uomini per conquiste che ebbero la durata di un soffio storico …
  • fu rappresentante della piccola nobiltà legata ai principi dell’Ancien régime

Da leggere:

  • ‘Vita di napoleone” di Stendhal riedita da Mursia e da Garzanti,
  • ”La caduta di Napoleone” di Stefan Zweig (Garzanti, pp. 98, 6,00 euro)
  • ‘Massime e pensieri di Napoleone” (Sellerio, pp.164 , 12,00 euro) che per dieci anni ha raccolto Honoré de Balzac; il quale parla del Bonaparte anche in questi termini: “ometto piuttosto grasso”, “i muri … sembravano gridare “Viva l’Imperatore”, ma ammira molto Napoleone; anche se usa parole macchiavelliche e crudeli “I crimini collettivi non impegnano nessuno”
  • lo scrittore Savinio ci presenta il lato del potenziale letterato; ”nel suo intimo desiderava diventare un letterato”
  • Matteo Palumbo, in ”Ei fu – Vita letteraria di Napoleone da Foscolo a Gadda” (Salerno, pp. 100, 9,90 euro) ci mostra  un simbolo della fede per Manzoni,
  • Svevo ci presenta Napoleone come un modello borghese di successo;
  • Calvino lo rappresenta come barone rampante e lo chiama “nano”, ma irride i detrattori del Bonaparte; divenuti ex-ammiratori appena fu sconfitto
  • “Andare per l’Italia di Napoleone” di Paola Bianchi e Andrea Merlotti (Il Mulino, pp. 176, 12,00 euro)  ci avvicina ai luoghi della memoria napoleonici
  •  ”Napoleone in 20 parole” di Ernesto Ferrero (Einaudi, pp. 280, 13,50 euro), riunisce in venti temi-chiave le ragioni di un’ascesa e una caduta inusuali
  •  ”Ei fu. La morte di Napoleone” di Vittorio Criscuolo (Il Mulino, pp. 232, 16,00 euro) propone  la successiva costruzione della  leggenda
  • ”L’ultima stanza di Napoleone. Memorie di Sant’Elena” (Salerno, pp. 148, 14,00 euro) parla di un Napoleone giardiniere, al caldo dei Tropici
  • ”Vita di Napoleone raccontata da lui medesimo” (Luni, pp. 150, 14,00 euro) pubblicata nel 1817 a Londra  senza precisare l’autore; rimasto anonimo
  • ”J’arrive. Napoleone, i cinque volti del trionfo” è una mostra aperta sino al 28 gennaio a palazzo Cavour a Torino.

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