Prima alla Scala di Milano – Don Carlo di Giuseppe Verdi

La scena prevede tanto nero, oro e alabastro, non come segno di tristezza, ha detto il regista, ma perché il colore nero all’epoca era un grande segno di ricchezza; se lo potevano permettere solo le persone ricchissime.

Divagazione sul nero come colore del lusso, del male e del sacrificio;

  • i neri brillanti erano molto  costosi, si ottenevano da quelle protuberanze sulle foglie e sui rami dove gli insetti depositano le loro uova
  • i neri ottenuti con materiali meno costosi, come dal mallo di noce o dal carbone di legna o dalla fuliggine, erano alquanto deboli per qualità e durata
  • il nero fu letto nella storia con vari significati, anche opposti tra loro: nero fu  il colore del diavolo, dell’inferno, della morte, del dolore e del peccato, ma rappresentò anche: la rinuncia alle attrattive del mondo, associato alla sottomissione a Dio, all’umiltà, il nero fu vissuto nel nord Europa, dalla Riforma protestante, come segno di distinzione e ricchezza, mentre in Italia  i nobili e i ricchi erano soliti indossare colori vivaci; andavano di moda mantelli scarlatti e raramente il nero entrava nel guardaroba di una famiglia. Tempi diversi usanze diverse: nel XIV secolo i mantelli scarlatti furono limitati a Venezia e i tessuti blu a Firenze; fu così che ricchi mercanti, banchieri e nobili scelsero l’uso del nero come preziosa alternativa; colore che nel frattempo era giunto anche da noi come stoffa preziosa.

Secondo il sovrintendente Meyer,  alla fine del Don Carlo chi vince è l’inquisitore, quindi il nero è scelto in questa opera come rappresentazione dell’ odore di incenso e di chiesa.

Il Don Carlo è un’opera di Giuseppe Verdi, su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle, tratto dall’omonima tragedia di Friedrich Schiller; alcune scene prendono spunto dal dramma Philippe II, Roi d’Espagne di Eugène Cormon.

Cosa ci vuol trasmettere un’opera come il Don Carlo ?

“Quest’opera l’ho concepita come tragedia Shakespeariana”; ha spiegato il regista Pasqual “ Don Carlo ci svela il dietro le quinte del potere”.

Il regista spagnolo Lluìs Pasqual, ha parlato di “un’opera emozionante dal punto di vista musicale”, di un “cast glorioso”, dal sapore Shakespeariano. “E’ anti clericale, fa vedere il dietro le quinte del potere che è tenuto dalla Chiesa”.

Direttore Musicale Riccardo Chailly sul podio dell’Orchestra del Teatro alla Scala .

I protagonisti: Francesco Meli come Don Carlo, Anna Netrebko come Elisabetta di Valois, Michele Pertusi come Filippo II, Elna Garana come Principessa d’Eboli, Luca Salsi come Marchese di Posa e Ain Anger come Grande Inquisitore. Alla Prima la Netrebko è presente per la sesta volta ed i “si dice”  la innalzano al rango di “tigre”. 

Anteprima  del 3 dicembre  per gli Under30, seguita fino al 2 gennaio da 7 rappresentazioni tutte esaurite.

La Stagione 2023/2024 del Teatro alla Scala si apre giovedì 7 dicembre alle 18,00.

Opera: Don Carlo di Giuseppe Verdi nella versione approntata dal compositore per la Scala nel 1884.

lo spettacolo può essere seguito in diretta su televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3.

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Altre iniziative alla Scala per tutti, anche per i bambini;

È online LaScalaTv, la piattaforma streaming. In attesa della prima diretta streaming del 14 febbraio con I Vespri siciliani, già da oggi è possibile navigare il sito, registrarsi e noleggiare le opere, i balletti e i concerti del catalogo on-demand. Scopri di più sul sito  Vedi: www.lascala.tv

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