Quando nacque il web era qualcosa di totalmente diverso, una comunità senza confini e molto amichevole. Prevalevano la gentilezza e i buoni sentimenti; prevaleva un sano spirito pionieristico.
Poi si comprese che la gente era soprattutto interessata a condividere e raccontare di sé e farlo sapere anche a sconosciuti e sapere altrettanto dagli altri.
Le aziende compresero che potevano, in qualche modo, inserirsi in questi scambi sociali (più spesso banale o cattivo pettegolezzo) per trarne profitto. Una enorme massa di dati è usata per saperne di più dell’ acquirente o cittadino e per “allenare” quella che oggi è l’intelligenza artificiale.
A questo punto sono collassati quasi tutti i siti più belli e creativi, che richiedono un costante lavoro di manutenzione, a favore di Facebook o account Gmail; siti dei quali si è proprietari solo nominalmente; i guadagni non vanno a chi scrive su Facebook o vi mette le sue foto.
Su internet, oggi, si vende il prodotto “uomo”;
- i suoi gusti, interessi, le sue debolezze, i suoi desideri …
- tutti noi che stiamo sul web aiutiamo, a volte inconsapevolmente, a far fare una montagna soldi a persone di cui non sapranno mai nulla, salvo per pochissime vedere le foto e i loro guadagni astronomici sui giornali.
Anche i governi finanziano questo tipo di sorveglianza; perché le informazioni che se ne ricavano sono utili per molte attività; lecite e illecite.
Oggi internet è soprattutto un “luogo” tossico e malsano, anche nella sua parte a tutti visibile.
Ovviamente, rimane sempre una piccola parte, rispetto al resto, dove seri professionisti si scambiano dati, seri cittadini ottengono e chiedono informazioni ecc… ma anche questa parte fornisce dati che rendono miliardari chi li conosce e li sa sfruttare.
Molto più ampio di quanto si possa pensare è il Dark web (web oscuro o rete oscura; usato per attività illecite); da non confondere con il Deep web. In poche parole; i grandi guadagni che genera il web sono anche dovuti alla sua parte più oscura, ma nessuna legge, nessun responsabile del web che ne ricava miliardi tenta di chiuderla.
Nessun politico, nessun giornale, nessuna TV, nessun film, ha mai parlato di una campagna riguardante questi guadagni sulla pelle dei cittadini che ne sono i fornitori e quindi, secondo la più elementare legge di mercato, dovrebbero avere diritto a ricevere una parte di questi guadagni sul loro tempo usato su internet.
Per chi volesse approfondire; “Errore di sistema” Edward Snowden.