Guerre nel mondo – fatti che spiegano il nostro possibile futuro

Smettiamo di fingere che tutto vada bene – è tempo di prendere coscienza dell’aria che tira 

I FATTI  CHE NON DOBBIAMO IGNORARE

Pertiamo da fatti storici per capire meglio:

la seconda guerra mondiale fu il primo scontro armato nel quale l’aeronautica militare (oggi abbiamo anche i droni; ancora più pericolosi) rese possibile il

  • il bombardamento di civili su vasta scala.
  • i massacri della popolazione inerme furono utilizzati al solo scopo di indurre il nemico alla resa.

I BEI TEMPI DELLA PACE IN EUROPA:

  • nel 1977 i Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra proibirono in modo chiaro azioni militari volte a colpire intenzionalmente i civili, purtroppo, le guerre in Afghanistan, Iraq, l’operazione israeliana a Gaza e molte altre in Africa ecc…, hanno messo a nudo l’inefficacia di questo civilissimo esempio di buona volontà e possibile tranquillità dei cittadini.

Un’inchiesta della rivista americana The New Yorker dal titolo “What’s Legally Allowed in War”, a firma di Colin Jones, è passata quasi sotto silenzio, ma merita attenzione.

Il giornalista americano Colin Jones, ci spiega come gli esperti giuridici dell’esercito americano abbiano pensato all’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza, come una specie  di “prova generale” per un possibile conflitto contro la Cina !

Nell’articolo di Jones, si ricordano due visite compiute nella Striscia da Geoffrey Corn, professore di legge presso la Texas Tech University ed ex consulente senior delle forze armate USA sulle leggi di guerra; anche note come Diritto Umanitario Internazionale (DIU) o Diritto Internazionale dei Conflitti Armati (DICA).

  • Geoffrey Corn  ha paragonato i danni subiti da Gaza a quelli di Berlino al termine della seconda guerra mondiale, ma non è lui il primo  a proporre un simile confronto.

Infatti, nel dicembre 2023, a due mesi dall’inizio del conflitto,  gli

  • esperti militari consultati dal Financial Times paragonarono la distruzione di Gaza nord a quella di città tedesche come Dresda, Amburgo e Colonia dopo i bombardamenti degli alleati.

Nella sua indagine, l’americano  Geoffrey  Corn, nonostante il paragone tracciato con la Berlino del secondo conflitto mondiale, concluse spiegando che la presenza di Hamas aveva reso quei luoghi in “obiettivi militari” e quindi

  • i civili rimasti uccisi nell’operazione non sarebbero stati obiettivi intenzionali, ma “morti accidentali”.

 

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