Aveva previsto la pandemia in un libro nel 1997

Un libro profetico ? !

La stessa autrice Shabtai è rimasta colpita da quanto la sua descrizione si sia rivelata realistica con il Covid-19; ma non in tutto, per nostra fortuna

Nel 1997 – la scrittrice israeliana Hamutal Shabtai pubblicò un libro dal titolo 2020 – che trattava di una pandemia che avrebbe sconvolto il mondo nel 2020

Nel libro troviamo sviscerati i nostri problemi odierni:

distanziamento fisico di fronte alla paura del contagio,  famiglie separate, contrapposizione tra gli Stati,  controllo delle nostre vite in nome della salute.

L’autrice Hamutal Shabtai, è psichiatra di professione e figlia del noto scrittore Yaakov Shabtai.

Iniziò a scrivere il romanzo negli anni ’80, all’epoca della sfida dell’Aids.

2020 si concentra sugli effetti della pandemia  sull’animo umano.

Sino a che punto, un virus, può mutare i nostri istinti primordiali, portandoci ad allontanarci tra noi ?

” È un libro su un virus che colpisce l’amore ” ha detto l’autrice.

Shabtai descrive il mondo, nel suo libro 2020, come controllato da una dittatura sanitaria, con a capo l’Organizzazione mondiale per la sanità (ma non lasciamoci influenzare e non mettiamoci a credere ad ogni teoria cospirativa !).

 Le leggi d’emergenza, separano i soggetti sani da quelli malati.

Ogni giorno chi è sano, deve superare il controllo di un sistema automatico.

Le persone malate o a rischio sono inviate in “centri di cura”, da cui non nessuno torna.

Nel romanzo l’inizio delle rigide selezioni fra sani e malati provoca un’insurrezione generale a San Francisco, che viene repressa nel sangue.

Ultimo particolare, per fotuna nostra da fantascienza:  nel libro sono vietati tutti i luoghi in cui uomini e donne possono incontrarsi e interagire. Per i rapporti sessuali, esistono solo degli speciali robot.

Il libro non è disponibile in Italia; almeno noi non l’abbiamo trovato. Ma molti quotidiani italiani, tra i più noti, ne hanno parlato.

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