Pompei da prenotare per Pasqua – Street food antico

Le nuove scoperte a Pompei ci informano sullo street food dell’antichità

Pompei – nuovi scavi – fai click sull’immagine per ingrandirla
Pompei – nuovi scavi – fai click sull’immagine per ingrandirla

Salsa di pesce e datteri farciti – ma anche polenta e zuppe

Si chiamava termopolio ed era semplicemente quello che oggi chiamiamo fast food o street food.

E’ vero che gli antichi romani mangiavano i cibi più raffinati sdraiati sui triclini (specie di lunghe poltrone), ma durante il giorno, secondo le ricostruzioni degli archeologi, preferivano mangiare più rapidamente.

Termopolio viene da termos = bollente e poleo = vendo.

I termopolia non avevano sedie; quindi si mangiava in piedi o per strada.

A Pompei c’erano centinaia di termopolia.

Il più famoso si trovava sulla via dell’Abbondanza, dove il nome è una promessa.

I cibi venduti e ritrovati ancora nei contenitori:

  • focacce – schiacciate
  • brocche di vino
  • la posca era una bevanda;  specialità del posto (acqua uova  e aceto!); una Red bull dell’antichità
  • zuppe a base di cereali e legumi con spezie, aromi, grassi animali e garum
  • fave: considerate cibo divino e molto gradito
  • lumache …

GARUM – la più famosa salsa di pesce dell’epoca romana. Ne esiste una simile anche nel sud est asiatico. Il miglior garum veniva da Pompei ed il poeta Marziano si lamentava per il prezzo proibitivo, ma ineguagliabile come gusto.

Per chi aveva tempo c’erano le caupone; come le nostre trattorie con tanto di pergolati frondosi, mozzarelle fresche, cibo alla brace, verdure di stagione, pane e frutta, ma anche una specie di polenta fatta con le fave; chiamata puls fabata.

Il soprannome di “polentone” pare sia stato affibbiato dai greci ai romani. I greci consideravano la polenta di fave una pappetta per sdentati.

Nella dieta dei pompeiani non mancavano cibi molto raffinati come pesce: orate, murene, dentici ecc… frutti di mare: ostriche, patelle, vongole, lupini; ma solo per chi era ricco.

Anche la selvaggina era molto apprezzata.

Una specialità insolita era  il porcus troianus così composto:

  • un maiale ripieno di: quaglie, tordi, beccafichi, uova ecc…

Come dolci, erano apprezzati i datteri farciti di: noci, pinoli, pepe e salati all’esterno, poi “fritti” nel miele cotto.

Molto amata, anche la semplice focaccia dolce; chiamata liba.

Una vera dieta mediterranea.

 

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*