Ingresso gratuito – fino ad esaurimento posti.
Nell’ambito del PUBLIC PROGRAM della mostra
FURLA SERIES – ANDREA BOWERS. Moving in Space without Asking Permission
Lezione performativa di autocoscienza combattente femminista.
Fondazione Furla e GAM – Galleria d’Arte Moderna
invitano a partecipare a
Un altro genere di forza
Talk di Alessandra Chiricosta
venerdì 11 novembre 2022, ore 18
GAM – Galleria d’Arte Moderna
Sala del Parnaso
via Palestro 16, Milano
PRENOTA QUI IL TUO POSTO
Ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti.
Prenotazione obbligatoria.
Il mythos della forza virile è un racconto che si è incarnato nei nostri corpi e nelle nostre menti.
Narra che la forza combattente appartiene solo a un genere, anzi, che lo definisce, e che sia un agente di oppressione e inferiorizzazione.
Ma solo così si può articolare il nesso tra genere e forza? e la forza stessa può solo coincidere con la violenza?
Storie ed esperienze diverse, invisibilizzate dall’androcentrismo, mettono in profonda crisi la verità “naturale” della debolezza dei corpi femminili e femminilizzati, che si manifesta come una profezia che si autorealizza più che un dato oggettivo.
Attraverso lo sguardo di chi non ha rinunciato alla sua parte “inaddomesticata”, esploreremo in quanti altri modi possiamo inoltrarci nei percorsi di giochi di forze che non si identificano con la violenza, non perdendo comunque in efficacia o in concretezza. Sono percorsi di liberazione quelli che si aprono nei sentieri di “Un altro genere di forza”.
MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’APPUNTAMENTO
https://www.fondazionefurla.org/furla-series-event/lezione-di-autocoscienza-combattente/
Lezione performativa di autocoscienza combattente femminista
Workshop con Alessandra Chiricosta
sabato 12 novembre 2022, 10 – 13
Unione Femminile Nazionale
Corso di Porta Nuova, 32
Milano
Workshop gratuito, fino ad esaurimento posti.
Prenotazione obbligatoria:
info@fondazionefurla.org
La lezione performativa di autocoscienza combattente fa parte di un progetto che riflette sull’identità femminile e la rappresentazione della liberazione della donna. E’ una pratica che, attraverso il corpo e la mente, intende rimuovere i blocchi di natura socioculturale che impediscono alle soggettività femminili e non-conformi di esprimere il proprio potenziale combattente e assertivo. Le culture androcentriche e patriarcali hanno definito le donne “il sesso debole”, quindi incapaci non solo a difendersi, ma anche ad agire compiutamente, a realizzare sé stesse e la propria progettualità, se non nei limiti imposti dalla superiorità della “forza virile”. Questa “debolezza” non è un elemento naturale, ma il risultato di condizionamenti psico-corporei introiettati che, oltre a limitare il potenziale espressivo di chi non appartiene alle categorie dei “più forti”, imprigiona la stessa forza in una logica di eterna sopraffazione. L’autocoscienza combattente femminista vuole liberare le forze, che non sono solo di distruzione e sopraffazione, pur rimanendo materiali e combattenti e, nel contempo, liberare le corpo-realtà dall’inferiorizzazione che impedisce di sperimentarsi come organismi completi, capaci di bilanciare cura e combattimento, assertività ed empatia, efficacia e sensibilità.
MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’APPUNTAMENTO
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PUBLIC PROGRAM
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