Storia dello stoccafisso – Grazie ad un naufragio arrivò a Venezia

Fu Piero Querini – mercante veneziano e membro del Consiglio della Serenissima – ad introdurre nel 1432 a Venezia lo stoccafisso

Una storia curiosa e di intraprendenza; tutta italiana.

Querini non era solo un mercante, ma anche un coraggioso navigatore. Portando  800 barili di malvasia, spezie, stoffe e merci pregiate come il tamarindo, lo zafferano e la mirra verso Bruges, incappò in tempeste violente che finirono con plurimi naufragi.

Alla fine si salvò su una scialuppa che fu portata dalle correnti sino alle lontane isole Lofoten.

Per la precisione, Piero Querini sbarcò, con solo 16  dei 60 marinai della partenza, sull’isola deserta di Sandoy. Qui fu raccolto dagli abitanti della vicina isola di Røst (un comune della contea di Nordland, in Norvegia, oltre il Circolo polare artico e parte delle isole Lofoten) e ben rifocillato dai 120 abitanti dell’isola che gli spiegarono tutto sul loro unico prodotto esportabile: lo stoccafisso.

Quando Querini, dopo quattro mesi, ripartì per Venezia il 15 maggio 1432, aveva a bordo 60 stoccafissi essiccati e la conoscenza per rendere commestibili quei pesci; che sembravano pezzi di legno.

Ma capitan Querini, da abile mercante, l’anno successivo era già di ri-partenza per portare a quelle lontane isole barili di vino e spezie da scambiare con altri stoccafissi.

Oggi le isole Lofoten sono meta di turismo che, in estate può godere del meraviglioso clima fresco e, soprattutto verso fine inverno di spettacolari aurore boreali.

 

Foto copertina: Norvegia-Lofoten KristianNashoug

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