Viaggi e turismo da ripensare – Europa non è un albergo

Lo stop imposto dalla pandemia di Covid-19 ci può suggerire un modo migliore di fare turismo ?

Il coronavirus ci sta offrendo l’occasione per ri-pensare a come è fragile e dannoso il turismo mordi e fuggi

l vecchio continente europeo, è rimasto impantanato nella sua Storia e viene considerato dal resto del mondo un affascinante e fiabesco parco d’attrazioni

Un esempio per tutti:

Venezia pre Covid-19 e gli ammassi di turisti mordi  e fuggi – interessati solo a qualche aspetto superficiale della città – ma che lasciano uno strascico di inquinamento (arrivare con l’aereo è altamente inquinante, per non parlare di bottiglie per strada ecc…) e prezzi folli per gli abitanti che si sentono costretti ad abbandonare la città per i costi elevati, i rumori molesti ecc…

Lo scrittore olandese Leonard Pfeijffer ci fa riflettere sul turismo che consuma il territorio ed è interessato quasi solo ai selfie per dire; ci sono stato anch’io …

Non deve essere accettabile che una bella città venga trasformata in un ammasso di Bed and breakfast facendo fuggire gli abitanti e offrendogli possibilità di ritorno come camerieri; quasi sempre mal pagati.

Questo tema, oltre ad una storia d’amore, viene dibattuto nel libro: “Hotel Europa”.

IL LIBRO IN BREVE

Uno scrittore olandese arriva nel maestoso, ma decadente Grand Hotel Europa con l’idea di soggiornarvi per il tempo necessario a placare il suo dolore per la fine della storia d’amore con Clio, un’elegante e appassionata storica dell’arte.

Inizia a scrivere del recente passato per fare ordine nei suoi pensieri, perché per dimenticare è necessario prima ricordare e perché, per deformazione professionale, vive davvero le cose solo quando sono sulla carta.

Così ripercorre i momenti felici della sua relazione con Clio dal primo incontro a Genova al trasferimento a Venezia, fino all’emozionante ricerca dell’ultimo dipinto di Caravaggio andato perduto.

Nel frattempo, durante il suo soggiorno al Grand Hotel Europa, fa la conoscenza degli ospiti dell’albergo, personaggi memorabili che sembrano provenire da un’epoca passata, gloriosa, dalla quale non possono separarsi, e di Abdul, il giovane facchino immigrato in Europa dal suo paese lontano, che invece il passato se lo vuole lasciare rapidamente alle spalle.

In un continuo passaggio tra presente vuoto e passato ingombrante, si insinua la riflessione sull’identità europea e sull’opprimente fenomeno del turismo di massa.

Ma se è vero che il vecchio continente è rimasto impantanato nella sua Storia e viene considerato dal resto del mondo un affascinante e fiabesco parco d’attrazioni, d’altra parte il futuro, seppur incerto, resta l’unica, necessaria e inevitabile destinazione.

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“Hotel Europa”, Leonard Pfeijffer, Nutrimenti, 22 euro.

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