Arte – León Ferrari al Reina Sofia – impegno e carriera

UN’OPERA CONTROVERSA

cliccare per ingrandire – Leon-Ferrari-La-civilta-occidentale-e-cristiana-1965 – particolare
Leon-Ferrari-Senza-titolo-serie-Nuca-mas-1995 – particolare

Equivoco – critica all’ingiustizia e alle deformazioni sovrapposte, nei secoli ai testi sacri  – tanta ironia e profondo dolore per il figlio che gli fu ucciso

Il grande artista argentino

León Ferrari

THE KING CRUELTY – (La crudeltà del re)

a Madrid al Museo Reina Sofia

 

 

Un artista che ha sempre avuto il coraggio di denunciare quello che avveniva nel suo paese e nel mondo; guerre, torture e ingiustizie.

León Ferrari ha sempre avuto il coraggio di mettere a nudo l’ideologia; vista dal suo martoriato paese, l’Argentina.

Il Cristo crocefisso su un bombardiere americano, come protesta nei confronti della guerra in Vietnam, apparve alla Biennale di Venezia del 2007 con il nome di “La Civilización Occidental y Cristiana” e fece conquistare  all’artista il Leone d’Oro per il miglior artista. L’opera è stata creata nel  1965.

Un’opera che oggi da scandalo in Spagna:

l’Associazione spagnola degli avvocati cristiani ha intentato una causa contro il direttore del Museo Reina Sofia per crimini contro i sentimenti religiosi e incitamento all’odio”.

https://www.museoreinasofia.es/en

Dagli anni ’60 León Ferrari si oppose con la sua arte al governo argentino che buttava dagli aerei gli adolescenti dissidenti.

Il messaggio di Ferrari non si limita alla sua martoriata “Argentina” e al dolore per il figlio che gli uccisero giovanissimo, ma è un messaggio universale, fatto di lavori d’arte di tagliente ironia contro il condizionamento della violenza.

Il suo lavoro “Il Giudizio Universale” è una provocazione verso il capolavoro di Michelangelo; come confronto tra giustizia umana e divina, apparente giustizia e verità.

La spedizione di Cristoforo Colombo è l’occasione per riflettere sulle conseguenze del colonialismo più becero e ricco di pregiudizi, per cui il popolo conquistato è solo un animale forse senza anima,   che dura sino al Novecento e oltre.

Fu costretto all’esilio in Brasile, ma non poté  impedire il rapimento e l’uccisione del figlio.

Nel 2004 anche Jorge Bergoglio, oggi papa Francesco, contestò l’opera; forse per non contraddire l’insistenza dei cittadini ferventi cattolici e potentissimi.

Bergoglio, alla morte di Ferrari, passati i tempi seriamente pericolosi (anche per lui),  lo commentò con parole di approvazione verso la sua creatività.

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