Alluce Valgo, un doloroso problema, per le donne che amano mettere scarpe particolarmente eleganti
Ma molte volte è solo un problema di camminare bene e senza dolore
Primo consiglio elementare è quello di acquistare scarpe comode, sin dai primi problemi, magari una misura o due in più e/o farsi fare un buon plantare su misura.
Non è consigliabile continuare a mettere le medesime scarpe; che causano dolori e compressioni che non fanno bene al piede.
L’operazione è chiaramente l’ultima soluzione, quando e se il problema progredisce al punto da non riuscire a gestirlo con soluzioni più semplici.
Non spendete soldi in costose soluzione, miracolose, nessuno rimette a posto un osso ingombrate che continua a crescere.
Prima regola scegliete un ospedale e un chirurgo, se potete, che abbiano ottima fama per queste operazioni. Informatevi per tempo e con calma.
Correzione Alluce Valgo/ Metatarsalgia con chirurgia “Mini Invasivo” in quanto le correzioni sono effettuate con piccole incisioni cutanee.
La scelta del tipo di operazione, è determinata dall’abilità del chirurgo e dalle dimensioni del vostro alluce valgo.
L’interventi chirurgico dell’Alluce Valgo serve a ristabilire una articolazione adeguata, correggere tutte le alterazioni dell’avampiede (lussazioni delle MF centrali, dita a martello ecc.). Oggi si tende a modificare anche le alterazioni retro-avampodaliche.
L’ operazione standard (ovvero quella non mini invasiva e necessaria quando l’osso ha dimensioni importanti) è complessa è richiede un mese, minimo, di guarigione con conseguenti problemi di mancata autonomia.
Nel caso della chirurgia mini-invasiva, la guarigione avviene in tempi abbastanza brevi. Questa operazione avviene attraverso tre soli forellini nel piede; ecco perché il chirurgo deve avere un’ottimale conoscenza anatomica ed esperienza. Durante l’operazione si lavora a cielo chiuso (non si vede dove lavorano gli attrezzi del chirurgo) e si deve evitare che le frese danneggino le strutture anatomiche, soprattutto tendini o nervi sensitivi.
Vantaggi dell’operazione mini-invasiva; solo se le dimensioni del vostro alluce valgo non sono troppo pronunciate e il vostro chirurgo ha un’esperienza notevole !
- Assenza di dolore post-operatorio.
- Procedura ambulatoriale senza bisogni di ricovero post-operatorio.
- Anestesia locale direttamente sul piede.
- Assenza di compressioni emostatiche.
- Recupero precoce della deambulazione.
- Nessuna cicatrice chirurgica.
- Minori possibilità di complicanze rispetto alla chirurgia aperta.
DOLORE DOPO OPERAZIONE ???
Il dolore è molto forte, almeno per 24H dopo l’operazione, a meno che …
Se le vostre condizioni di salute lo permettono chiedete una leggera anestesia, oltre a quella locale e alle gocce di Valium che danno sempre negli ospedali. Quando tornate a casa tenete subito a portata di mano un anti-infiammatorio potente (tipo OKI – solo su ricetta medica), da aggiungere al paracetamolo e un sonnifero anche leggero per la notte postoperatoria .
Aiuta molto applicare del ghiaccio o stare distesi con la gamba sollevata. Preparate le compresse di freddo in freezer prima dell’operazione.
La durata della convalescenza varia da persona a persona ed è strettamente collegata alla tipologia di intervento e al numero di fratture.
La normale deambulazione potrebbe essere possibile anche una ventina di giorni dall’intervento, la guida della autovettura dal 30esimo giorno; i tempi previsti saranno spiegati dal chirurgo caso per caso.
Possono anche essere necessari alcuni mesi prima che il piede recuperi la sua morfologia naturale.
Non rispettare i comportamenti post operatori suggeriti, il tentativo di anticipare o ritardare la tempistica post operatoria o anche solo appoggiare in modo sbagliato il piede, possono causare il parziale o completo fallimento dell’intervento. Non tenete bambini in casa che possono salirvi sul piede operato !!!
Nel periodo post-operatorio si consiglia di utilizzare una calzatura ortopedica e di camminare facendo attenzione a non affaticare troppo il piede operato.
E’ IMPORTANTE RISPETTARE I TEMPI CHE PRESCRIVE IL CHIRURGO
Dopo venti, trenta giorni, se l’osso non non è stato troppo sollecitato, inizia la formazione del callo osseo fibroso.
Ma solo dopo circa tre mesi il callo osseo fibroso si calcifica e infine si trasforma in osso.
Il paziente dovrà recarsi in clinica per l’intervento munito di:
- Impegnativa del medico di base con richiesta di intervento chirurgico
- Documento di identità,
- Documenti sanitari ( terapie in corso)
- Radiografie.